Un progetto di Festina Lente Teatro e Vagamonde nato da un'idea di Andreina Garella con il contributo di Coop Consumatori Nordest e Oikos in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Storici, Artistici Etnoantropologici di Parma e Piacenza e il patrocinio della Provincia di Parma

giovedì 19 aprile 2012

SCATTI DALLA CITTA': LE PROVE


 

 

Durante i primi incontri di preparazione de La città di Antigone la mia maggior preoccupazione è stata quella di memorizzare al meglio le parole e i gesti che mi venivano assegnati, di seguire col massimo scrupolo le indicazioni di Andreina, anche quelle che mi parevano bizzarre (vedi scarpe coi tacchi). Penso: a 53 anni metto la faccia in qualcosa di nuovo e di imprevisto, non posso sfigurare, non posso compromettere il lavoro delle altre  o deludere le aspettative di chi ha progettato questa cosa! Devo dare il meglio che posso. Poi man mano che siamo andate avanti nel lavoro, sono stati il senso delle parole di ognuna, il significato dei gesti di ciascuna, la verità delle storie che raccontano a impossessarsi dei miei pensieri e delle mie emozioni.
Arrivare puntuale alle prove, spendermi al meglio nel lavoro, cecare la consonanza con le altre donne hanno così, progressivamente assunto l'urgenza dell'etica. Stiamo facendo teatro, certo, e lo stiamo facendo da non professioniste, è vero, e il teatro attiene all'estetica, verissimo, ma l'estetica e la tecnica non bastano e non spiegano.
E' una prova di cittadinanza quella a cui siamo chiamate, sia pure nel breve tempo e nello spazio "neutro" di una rappresentazione, e la cittadinanza riceve valore e sostanza dall'etica. Non si tratta soltanto di comunicare e dare buona restituzione scenica a storie intense, vive ed emozionanti; si tratta di raccogliere una testimonianza di verità, di riconoscerla e continuare a farsene carico anche nel quotidiano. 
Patrizia


Siamo tante ... così diverse ... così meravigliose.
A volte mi immagino di guardarci dall'alto e ci vedo come alberi di un bosco improvvisato. Ci sono alberi più esili che però si elevano con i loro giovani rami, sicuri e decisi e ci sono alberi più forti e grandi con i rami tesi al cielo che testimoniano il loro vissuto intenso e sembra non temino nulla. Poi ci sono alberi che vengono da luoghi lontani e che, anche se ben diversi e distinti, si uniscono agli altri negli stessi gesti e nel desiderio di creare una comunione di pensieri ed emozioni. 
E poi c'è il vento ... gentile, severo, a volte burrascoso che passa tra noi, accarezza le nostre foglie e guida i nostri rami in una danza piena di significati per trasmettere messaggi a chi desidera ascoltarli e solleticare l'anima di chi è pronto a volerli percepire. Si sente l'affinità crescere incontro dopo incontro e vorrei che le nostre "radici" si intrecciassero lievemente per proseguire nel percorso più unite e consapevoli ora e nel tempo che verrà. 
Simona

                                                                     Foto di Ilaria Ghidini 

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